Secondo il calendario di questo mese, Domenica 26, celebreremo alcuni Anniversari di Ordinazione Sacerdotale dei vostri Preti: P. Carlo 50; P. Silvano 47; P. Mauro 45; P. Mark 14. Più che la cerimonia in se stessa, mi sembra bello e opportuno una piccola riflessione sul significato della presenza del Sacerdote nella Comunità cristiana. Prima di tutto dobbiamo sottolineare che la sua più vera denominazione è quella di “Presbitero” da cui, abbreviato: “Prete” che significa “Anziano”, non solo per l’eventuale età…; ma soprattutto per la saggezza pastorale e spirituale di cui dovrebbe essere dotato per essere la “Ripresentazione sacramentale di Cristo Buon Pastore” (Pdv 15) nella Comunità. E qui vengono a galla tutte le antinomie possibili ed immaginabili: è uomo scelto tra gli uomini ed è chiamato a vivere una vita angelica; è peccatore ed è chiamato a dare la Grazia; è mortale ed è chiamato a dare l’Immortalità in Cristo risorto; parla la lingua degli uomini ed è chiamato ad annunciare la Parola di Dio; gli viene affidato un gregge che non è suo, ma di Cristo; ha le sue idee, ma deve annunciare il sentito della Chiesa; è separato dagli uomini ed è immerso nei loro problemi per illuminarli dello Spirito; maneggia pane, vino, olio … e con questi elementi amministra i Sacramenti istituiti da Gesù Cristo e affidati alla sua Chiesa per il bene dei fedeli.
Da questa condizione derivano spesso delle incomprensioni e, a volte, aperta ostilità nei suoi confronti a seconda che affiorino i limiti del carattere, la condizione del momento, lo stato di salute, o altro non sempre ponderabile del suo comportamento. Generalmente, tuttavia, il prete è ben voluto dal suo popolo perché, nonostante i limiti sopra esposti, ne apprezza la presenza costante, la pazienza nell’attendere i frutti del suo servizio che non sempre abbondano; il dono di sé nel lavoro apostolico spesso nascosto per tante esigenze di discrezione, riservatezza e senso dell’opportunità.
Papa Francesco ha dischiuso, con una frase tra il paradossale e il faceto, un ideale interessante del Pastore in mezzo al suo Gregge, dicendo: “Il Prete, come il pastore che emana la puzza delle sue pecore, deve altrettanto odorare del suo gregge”. Noi ci permettiamo di aggiungere che la stessa cosa vale per i Fedeli che devono “gustare” l’odore del Prete-Pastore … Il significato di questa immagine forte (il Papa ci ha ormai abituati alle immagini forti!) sta nel fatto che Pastore e Gregge devono “stare insieme”, conoscersi nei pregi e nei difetti; sopportarsi se è il caso, edificarsi a vicenda valorizzando i doni di grazia di ognuno. Più che la classica “porta aperta” della Chiesa e della Canonica, come della abitazione domestica, si dovrebbe arrivare ad aprire il cuore, la mente, il sorriso accogliente e la solidarietà reciproca nella prova e nella sofferenza.
Nell’Anno Giubilare della Misericordia allora il Prete-Pastore è chiamato ad un buon esame di coscienza circa i suoi rapporti con l’Ovile, o porzione di esso, che il Buon Pastore gli ha assegnato. Il tema di base di questo esame è, manco a dirlo, il suo grado di “misericordia” attiva e passiva che vive, che annuncia, che riceve. Nel nostro tempo tanto travagliato sarà più necessaria una misericordia di tipo passivo nel senso che il Prete, mentre la distribuisce la Misericordia mediante il suo impegno pastorale, dovrà averne altrettanta per sopperire ai suoi limiti, ai suoi ritardi e anche alle sue manchevolezze. Così, mentre il Pastore prega per le sue pecorelle (il Parroco è tenuto tutte le domeniche ad applicare la S. Messa “pro populo”) e a dare tutto se stesso per il “bonum animarum”, così il “populus” dovrà invocare dal Pastore Supremo tutte le grazie necessarie per il suo ufficio. Così la Misericordia di andata e di ritorno farà profumare del “buon odore di Cristo” tutta la Chiesa. P.Carlo
TRIDUO DI PREGHIERA PER I NOSTRI SACERDOTI STIMMATINI
Giovedì 23 giugno – ore 18 – ADORAZIONE EUCARISTICA per le Vocazioni
Venerdì 24 giugno – ore 18 – LITURGIA/CATECHESI sul Sacerdozio
Sabato 25 giugno – ore 18 – SANTO ROSARIO e preghiera per i Sacerdoti
DOMENICA 26 giugno – ore 19 – SOLENNE CONCELEBRAZIONE